Mille978, è questo l’anno d’inizio della mia avventura fotografica. Da subito autodidatta , da sempre curioso e affascinato da questo universo assolutamente sconosciuto capace di catalizzare ogni mia energia nella ricerca dello scatto perfetto, già, lo scatto perfetto, quello che ti permetteva di stare davanti a testa alta ai “colleghi” più maturi più avanti con la padronanza di quella magica alchimia della fotografia.
La curiosità dicevo, è grazie a questa prerogativa e alla frequentazione dell’allora neonato “Gruppo Fotografico Seregnese” che supero le innegabili difficoltà tecniche che accompagnano i primi scatti, non mi scoraggio, sento che solo con la perseveranza e la determinazione otterrò i meritati risultati. Così con fasi alterne il tempo passa l’oggetto “macchina fotografica” non è più un oscuro strumento magico , i risultati sempre più incoraggianti e il confronto con altri fotografi mi gratifica del lavoro svolto.
La strada è tracciata, una passione nata per gioco per immortalare amici, parenti , gite, vacanze e tutto quello che si trovava a passare dalle parti dell’obbiettivo fotografico, ora è diventata un linguaggio , una potente forma espressiva .Lo scatto ragionato ha preso prepotentemente il posto dello scatto compulsivo . Il divertimento ha soppiantato la preoccupazione per il risultato di conseguenza oggi scattare significa per prima cosa soffermare lo sguardo sul soggetto osservarlo, senza fermarsi all’apparenza ma cercando di interpretare la realtà da prospettive non consuete e più di tutto riconoscere la luce, elemento determinante per un buon risultato. Quindi saper aspettare, l’attesa dell’attimo e saper abbassare la macchina fotografica rinunciando allo scatto riconoscendo la banalità e l’inconsistenza del soggetto. Non di rado “porto a passo” la mia reflex senza fare neanche uno scatto, sono diventato esigente ? troppo preoccupato di dover dare un significato ad ogni costo ad ogni scatto ? sicuramente no, mi piace pensare a una consapevolezza maggiore sul significato dell’immagine, sono CRITICO di me stesso. La mia “storia fotografica” resta sempre viva e in evoluzione quindi trovo difficoltà nel trovare le parole a conclusione di questa incursione nel mondo letterario. Le immagini che scorrono nelle varie gallerie , fanno parte di nuovi progetti alcuni conclusi altri ancora in lavorazione in continuo cambiamento. Spero sia questo il giusto epilogo, l’ambizione è arrivare ad uno stile personale.
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Seregno MB